Come lei nessuno mai: Francesca Canepa

Francesca hai una collezione di successi impagabili ed infiniti, continui ad essere una icona nel mondo del trail running mondiale, quale è ancora la spinta che ti porta a continuare a questi livelli?

Beh, molto semplice, io riesco a vedere me stessa solo come atleta, è sempre stato così. Mi piace la vita da atleta, mi piace vivere gli allenamenti, le trasferte, la preparazione agli eventi. Mi piace viaggiare, mi piace mettermi in situazioni sfidanti e trovare le risorse per venirne fuori. Ecco la spinta.
Ecco perché non finirà mai. Al limite posso cambiare sport, ma non smetterò mai di volere questa vita.

- è sempre difficile competere con grandi atleti, bisogna essere sempre lì sul pezzo, come ci riesci? sei mamma e moglie, come riesci ad incastrare la vita quotidiana con il mondo della corsa in montagna?

Secondo me, il fatto di avere anche una vita normale oltre a quella da atleta rappresenta un valore aggiunto perché senza dubbio toglie un po’ di pressione alla situazione. Almeno, se qualcosa va storto in gara, hai qualcos’altro che va dritto.

Detto questo, per me non è particolarmente difficile conciliare le cose dal momento che i ragazzi vanno a scuola lasciandomi quindi tutta la mattina libera per allenarmi. Inoltre io non faccio mai allenamenti lunghi, non supero mai le 2 ore, quindi non ci sono problemi a rientrare nella finestra temporale garantita dal l’istituzione scolastica.
Ovviamente le trasferte richiedono invece la collaborazione amorevole di mamma e papà a cui affido Matteo, Tobia e i 2 bracchi italiani di cui uno fobico :))).

- ti sei abituata a vederti anche sugli striscioni e non solo sulle riviste? 
Mmmm.... non proprio in effetti!!! Fa un po’ effetto vedersi sugli striscioni, tuttavia ormai è da un po’ che faccio i conti con l’esposizione mediatica e me ne faccio una ragione, non mi crea problemi particolari. Mi fa piacere, certamente, significa che qualcosa di buono ho fatto tutto sommato, e soprattutto che qualcuno lo riconosce, il che non è un passaggio scontato.

- hai la possibilità di fermarti in un rifugio ed oltre ad ascoltare il suono delle montagne puoi sceglie re un libro o un disco, cosa sceglieresti e perché oltre a quale ovviamente ..

Per il disco dipende molto dal momento. Io ascolto un po’ di tutto e magari anche generi diversi, diciamo che la musica deve rispondere allo stato d’animo e possibilmente anche raccontarmi una storia. Ma spazio da Pearl Jam, Baglioni anni ‘80, cantautori francesi, Frey, Vangelis dell’ultra.... insomma difficile sceglierne uno, ma tra questi diciamo che va bene tutto.
Come libri.... anche lì, vario. Adoro intanto leggere in francese, poi come generi mi piacciono dai medical thriller, ai romanzi con belle storie motivanti, racconti d’amore dove qualcosa almeno va bene, ogni tanto qualche libro di know how su argomenti specifici che mi interessano sul momento.
Sono flessibile.
Se sapessi di fermarmi in un rifugio metterei nello zaino uno qualsiasi tra questi e sarei serena. Più serena ancora se nel rifugio ci fosse una sauna :)))
- a volte mi resta diffile spiegare a mia figlia la passione che ho, quanto i tuoi ragazzi ti riescono a venire incontro? Diciamo che i ragazzi si fanno la loro vita e assorbono il mio modo di essere e di fare più che altro solo perché condividiamo la casa. Non sono particolarmente coinvolti nella mia attività, sebbene per esempio Renato dica sempre che secondo lui non deve essere facile “confrontarsi” sempre con una come me.... e direi che devono già avere assimilato a sufficienza la mia mentalità perché quando parto mi dicono cose tipo “vedi di non ritirarti” e quando torno, se non ho vinto “perché sei arrivata solo seconda “? Ma senza stress, senza patemi, noi ci diciamo tutto e parliamo di tutto, quindi se una gara fa schifo io dico semplicemente “ho fatto schifo “ e torniamo serenamente alle nostre attività della giornata. Loro vedono in che modo faccio le cose, quanta determinazione e dedizione sono necessarie ed è tutto. Secondo me l’esempio è sufficiente. - il sogno agonistico di una vita, dove finisce per francesca canepa e cosa gli manca per completarlo? Non mi manca niente, secondo me, l’UTMB (che noi chiamiamo semplicemente Ultra) è considerata l’olimpiade della corsa in montagna e io ho vinto la medaglia d’oro. Dovessi morire stanotte sarei appagata, felice e grata. Però, volendomi spingere oltre, la sola cosa che desidero è continuare semplicemente a vivere come atleta rimanendo ai vertici il più possibile. Dopo di che, vivrò comunque come atleta e cercherò sempre di crescere ancora. Almeno sotto il punto di vista mentale c’è da crescere fino alla morte. Ho quindi ancora parecchio lavoro. - il 2019 è iniziato, il cassetto e' pieno di ricordi ma cosa ci regalerai quest'anno? Non saprei..... io vivo più che altro giorno per giorno. Però conto di regalarvi più sorrisi perché sto lavorando per rendermi la vita più leggera. Voglio essere libera da ogni cosa che fino a oggi mi ha limitata, tipo i dubbi sulle mie capacità. Con l’Ultra ho capito che se sono serena, le cose vanno bene. Il “viaggio “ è bello. Ho imparato dalle americane che si può essere felici e grati anche con un decimo posto e hanno ragione. Non c’è solo il podio. C’è anche quello che hai vissuto dallo start alla finish line. E io voglio che siano cose belle!!!

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