Nicola Bassi - Io corro per passione


Nicola racchiude i suoi sogni in montagna ma li fa andare anche oltre un confine immaginario, gli abbiamo rubato qualche attimo e lo vogliamo condividere con voi ..  

-La situazione attuale ci ha lasciato con tanti sogni, rinchiusi anche su una montagna, un amore profondo che merita rispetto, saremo capaci di riavvicinarci a questo mondo?

Credo che per chiunque sia mosso da una vera e profonda passione sia naturale e spontaneo il ritorno verso ciò che lo fa star bene. Si dice che spesso non siamo noi a scegliere le nostre passioni ma siano loro a impossessarsi di noi, quindi nonostante lo stop forzato e il momentaneo allontanamento sarà un ritorno spontaneo al Trail, alla montagna ed alla natura.

-In periodo di lock down si diceva che avrebbe aiutato a rallentare dando vita a riscoprire vecchi valori, è un percorso proponibile secondo te?

Mi piace crederlo, anche se più cinicamente penso che i ritmi sempre più frenetici a cui siamo sottoposti siano indotti dalla società e dal bisogno di produrre. Fra lavoro e impegni inderogabili è sempre più difficile trovare un ritaglio di tempo da dedicare alle proprie reali passioni o a ciò che ci fa battere il cuore. Sottrarsi a questo regime semi imposto non è impossibile, ma è comunque molto difficile.

-Solitudine, una parola a te cara per le tue imprese, che rapporto hai con te stesso e come lo hai sviluppato in supporto ad una gara?

Sicuramente gli sport di endurance spingono ad una forte introspezione ed auto-analisi. Sono Infinite le ore trascorse in compagnia solo di se stessi e della fatica, in allenamento ed in gara magari immersi in ambienti non proprio accoglienti o girovagando per boschi e sentieri in piena notte. tutto questo porta ad una forte crescita personale. Il prendere autonomamente decisioni per poi sopportarne le conseguenze senza possibilità di recriminare nulla ad altri credo porti ad una grande auto consapevolezza e ad una crescita delle proprie capacità. In fondo una scintilla che mi muove verso percorsi sempre più lunghi ed impegnativi è proprio quella delle accresciute capacità date da un accumulo e assimilazione di esperienze ed errori che ci portano a migliorare.

-In attesa di un ufficiale ripartita come vivi gli allenamenti senza un obiettivo gara? Cosa ti aspetti dal futuro?

Io corro per passione e per migliorarmi. Mi piace gareggiare come mi piace vivere giorno per giorno la mia passione per la corsa e la montagna. Quindi non trovo nessun. Problema nel non poter gareggiare per qualche mese. La sto vivendo piuttosto, come un opportunità per un buon allenamento pianificato nel lungo termine. In modo da tornare alle gare più forte di prima!

-Ti ha mai spaventato la parola ultra?

Sicuramente si, durante le mie prime esperienze. Ora contraddistingue una serie di sensazioni ed emozioni che conosco e che so di dover affrontare nel corso di quel genere di  gare, ma la consapevolezza di poter superare questi percorsi ha tolto molto fascino alla parola.

-Raidlight, cosa c'è dietro il marchio visto dal punto di vista di un atleta?

Sicuramente la garanzia di un marchio nato con spiccata vocazione per le Ultra e le gare avventura. Sinonimo di qualità e leggerezza. Dei prodotti che ti permettono di godere appieno del piacere della corsa senza doverti preoccupare di altri inconvenienti. Un buon paio di scarpe ed un bel guscio in un comodo zaino possono farti arrivare molto lontano.

-Il Team Raidlight ha riconfermato un anno insieme, quali sono i progetti che avete nel cassetto?

Diciamo che per il momento siamo liberi di scegliere gli eventi che più ci piacciono e più ci motivano, che non è cosa da poco. Anche se purtroppo quest'anno il lock down e le sue conseguenze hanno guastato di molto il calendario gare. Continuo è il nostro apporto di feedback per lo sviluppo ed il miglioramento dei prodotti, cosa che ci fa molto piacere e ci inorgoglisce spingendo i a migliorare ognuno nel proprio ruolo. 

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