Elisabetta Luchese - ogni corsa è un viaggio

con Elisabetta Luchese è come se ci fossimo seduti su un divano a chiacchierare, come due vecchi amici.  


- che momento difficile Betta, ne usciremo? o meglio secondo te ne usciremo migliori?

si, ne usciremo, probabilmente in tempi lunghi ma arriveremo ad un punto, io sono una inguaribile ottimista che non significa però non essere realista. Mi chiedi se ne usciremo migliori, ecco su questo io nutro seri dubbi. Non voglio peccare di presunzione, rifletto solo pensando alla mia personale esperienza, quella che vedo nel mio quotidiano diciamo. Si è vero, ci è stato ripetuto più volte dall'inizio di questa emergenza sanitaria che la conseguenza sarebbe stata un miglioramento dell'umanità, banalmente però mi è capitato di vedere ancora adesso persone non indossare la mascherina dentro ad un esercizio, con gente che faceva acquisti, "perché tanto non serve", così come alla richiesta di limitare i contatti con le persone, evitando quindi gli affollamenti, la reazione è stata il più delle volte contraria.
Ti faccio l'esempio più eclatante: lutto per la morte di Maradona, indimenticabile calciatore indissolubilmente legato alla storia del Napoli...cortei, "torciate", pellegrinaggi...saltate tutte le norme della zona rossa Covid. Ho pieno rispetto per tutto ma non possiamo giustificare sempre l'azione singola, ignorare le avvertenze che vengono date sulla sicurezza o sulla salute è fortemente limitante volendo pensare ad una fine prossima per questo virus. Ripensando a questo ultimo anno mi pare che non ci siamo fatti mancare davvero niente, pensa anche solo alla dose di mezze verità sui social sul Coronavirus: ti ricordo che c'è chi ha creduto che bevendo acqua calda lo poteva debellare. Insomma, potremo parlare davvero di tante cose ma finirei con l'essere ripetitiva e noiosa quindi, per rispondere alla tua domanda, ne usciremo probabilmente cambiati (in bene o in male?) e questa però è una cosa ancora diversa.

- il mondo della corsa ha sofferto, non ci sono eventi, magari la motivazione manca, come si riesce a tenere alto il morale e soprattutto la voglia di combattere sui sentieri?

E' chiaro che allenarsi con grandi motivazioni quando vivi uno stato di incertezza come quello attuale è difficile per tutti. Di solito l'obiettivo gara è lo stimolo che porta ad allenarci anche quando siamo stanchi, anche quando fuori è brutto ecc...eppure in questi mesi senza gare, credo ci sia stata data una grande possibilità: ricordarci la ragione per cui gran parte di noi corre. Prima di iniziare a correre sui sentieri ho fatto tanti anni di corsa solo su strada, quello era il periodo in cui pianificavo una maratona all'anno, niente di più, nonostante questo però continuavo ad allenarmi anche nei mesi che andavano oltre alla preparazione, a prescindere quindi dal fatto che ci fosse una gara o meno. Perché lo facevo? Perché per me la corsa ha sempre avuto un valore che va onestamente oltre alle gare. La corsa per me è tantissime cose: è prima di tutto una necessità, è quella cosa che mi fa stare bene e che migliora le mie giornate. Ti faccio un esempio: questo ultimo mese per me è stato piuttosto pesante dal punto di vista lavorativo ed extra lavorativo, non riuscivo ad incastrare tutto e bene come di solito cerco invece di fare e cosi, complice anche un dolore ad una anca, ho pensato che potesse essere utile fare uno stop di dieci giorni dalla corsa, così da riuscire a gestire meglio il resto delle cose. Risultato? Sì, è vero, ho organizzato meglio il lavoro e gli impegni che avevo ma ho vissuto comunque con molto affanno e credo anche in maniera più amplificata gli impegni, mi è mancata la corsa. La corsa mi aiuta davvero per tante cose.


- hai un rapporto intimo con la montagna, il paesaggio la competizione il mood, come vivi questo sentimento a 360?

Come posso spiegarmi, ogni corsa per me è un viaggio e so che può suonare strano e magari contraddittorio per tante cose, ma non concepisco la corsa come una attività sportiva fine a se stessa, se devo vivere la mia passione in questo modo, personalmente alla lunga ne soffro, finisce che mi sembra di vivere dentro ad una gabbia.  La corsa è quell'intervallo di tempo in cui finalmente ritrovo silenzio, un momento che è solo mio, necessario, tante volte è proprio attraverso questo mezzo che riesco a trovare le risposte che cerco e correre in montagna o comunque in natura rafforza tutto quello che ti ho descritto. Penso che lo scopo dello sport in generale sia di renderci allenati alla vita e per me è una metafora perfetta: compiere dei sacrifici, credere nelle cose che facciamo, cadere e rialzarsi... credo che investire nella fatica ti permetta di andare sempre un pochino più avanti, questo vale nella corsa ma anche in tutte le cose che faccio ed è probabilmente così che tengo alto il morale il più delle volte. La montagna mi ha insegnato che arrivare ad una cima non è solo spostarsi da un punto ad un altro, è soprattutto fare i conti con i propri limiti, del fisico e dell'anima, ed è cercare di superarli.

- uscire fuori è ancora emozionante come la prima volta?

Corro dal 2009 e se ci penso sono davvero tanti anni, in  questo arco di tempo sono cambiate tante cose e sono cambiata anch'io. La mia storia non è come quella di chi ti racconta che ha cominciato a correre per dimagrire o per tenersi in forma, io l'ho fatto perché vedevo uno dei miei amici sempre felice nel farlo, era come se per lui fosse una droga, un appuntamento a cui non sapeva rinunciare e io ho cominciato per questo: volevo provare quel beneficio. Il tempo passa e la vita cambia tante cose, è inevitabile, per certi versi la mia si è anche stravolta e nonostante questo ti posso però assicurare una cosa: la corsa mi ha sempre aiutata a vivere in meglio gli avvenimenti. Non posso dire insomma che mi emozioni come la prima volta, ma riesce comunque a sorprendermi sempre, questo si.

- la sportiva è il team alle tue spalle, come avete vissuto come squadra questo periodo? anche in virtù di un calendario gare inesistente.


Quando è partito il problema, quindi ad inizio anno, La Sportiva ci ha comunicato che anche se non direttamente toccata, si stava comunque impegnando per contenere quanto più possibile il contagio, compiendo quindi dei sacrifici importanti ma necessari. E’ stata chiara da subito la presa di posizione dell’azienda che ha messo quindi davanti la sicurezza a tutto il resto. In questo siamo stati di fatto coinvolti anche noi ragazzi, ci è stato chiesto di pensare a quali fossero le cose che uno sportivo avrebbe potuto fare anche quando è impossibilitato ad uscire per allenarsi e cosi ne è nato una scambio e una condivisione sui social di attività varie, dagli esercizi di forza in casa alla cucina, dai consigli di lettura alle gag più disparate per portare avanti la nostra passione sportiva anche all'interno delle mura domestiche, questo per intrattenere e motivare le persone. L'idea mi è piaciuta perché si è cercato di trasmettere prima di tutto un messaggio positivo nonostante il periodo non certo favorevole.

- hai la possibilità di realizzare un sogno nel 2021, quale? vuoi parlarcene?

Guarda, se questa domanda tu me l'avessi fatta prima di questa nuova ondata invernale ti avrei dato delle risposte chiare e certe, ora no. Anche dopo le ennesime restrizioni di questi giorni io ho solo voglia di godermi la mia passione, senza fare programmi o piani, non vivendo in montagna mi è già difficile pensare di poter correre in un certo tipo di contesto, perciò adatto le possibilità che ho con ciò che ci viene richiesto; sono arrivata ad un punto in cui idealizzare di nuovo qualcosa che non so se poi andrà a buon fine mi pesa. Vediamo insomma quali saranno prima gli sviluppi di questa situazione poi, quando sarà chiaro quando torneremo ad essere liberi per davvero, sono sicura che sarà tutto di nuovo chiaro anche nella mia testa.

- non ti farai crescere la barba come tutti i tuoi soci maschi in laspo ... vero?? 

Fammi capire una cosa, è forse quello il segreto che loro hanno per macinare chilometri su chilometri?



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