Elena Casiraghi - L'alimentazione non è competizione



Elena, facciamo subito chiarezza a noi del Terzo che affrontiamo lunghe distanze ci piace mangiare e soprattutto festeggiare, non è che ci consigli di lasciar perdere queste nostre pratiche ???

Saper gustare del cibo è un grande dono. Mangiare non ha a che fare solo col nutrimento. Mangiare ha a che fare con la gratificazione personale, con la socializzazione, con un momento di incontro e condivisione. Bisogna a questo punto aggiungere qualità e conoscere il valore dello sgarro in quanto tale. Alimentarsi ogni giorno in maniera bilanciata permette di nutrire la mente, ci permette di essere più efficienti, attivi, di allenare il sistema immunitario e favorire una più rapida risoluzione in caso di attacchi da virus, batteri o infortuni da stress. Alimentarci in maniera bilanciata ci permette di essere più sereni, meno ansiosi e dormire meglio. Come in tutte le tradizioni poi c'è il giorno della festa che in quanto tale fa onorata. Pertanto se la nostra alimentazione è bilanciata ogni giorno, ogni 7-10 giorni un pasto libero è più che consentito, anzi è raccomandato. Infatti come ho scritto nel mio libro, lo sgarro sta all'alimentazione come il giorno (o la sessione) di recupero sta allenamento: l'uno non può esistere senza l'altro.

- Abuso calorico a parte, ci racconti com'è nato il progetto "L'alimentazione non è competizione?

Era arrivato il momento di mettere nero su bianco tanti contenuti che ogni giorno con tanta passione divulgo sui miei canali social o in radio. E per farlo era necessario un linguaggio semplice che potesse arrivare anche agli addetti del mestiere. Che poi, diciamocelo, il divulgare la scienza con un linguaggio comprensibile e pratico è la mia missione. Ora domando io a voi: sono riuscita nel mio intento? Spero tanto di sì.

Risulta chiaro anche da quello che scrivi, l'impresindibile unione che lega l'attività fisica supportata da una corretta alimentazione per ottenere risultati concreti, ma aiutaci a fare chiarezza quanto può incidere sulle prestazioni un'alimetazione non pulita? 

Moltissimo. Non si tratta solo di "mangiare male" come ad esempio junk food ma di mangiare anche senza seguire il corretto timing. I nutrienti che ci sono nei cibi, infatti, possono attibare o disattivare gli stimoli allenanti a seconda del momento in cui li abbiamo consumati rispetto all'allenamento. Un esempio? Dopo una sessione di forza (con pesi, a carico naturale, in bici come le sfr o di corsa) è fondamentale assumere 15-20 g di proteine con una porzione di carboidrati per attivare lo stimolo allenante della forza entro 30 minuti dalla fine della sessione, non assumerle in queste concentrazioni e tempi significa ridurre gli effetti di questo allenamento. Altresì l'assunzione di grassi (anche quelli buoni come olio evo o frutta secca oleosa) in questa finestra di tempo dev'essere evitata poiché riducono gli effetti dello stimolo della forza.

- In trasmissione durante le puntate di deejay training center ho percepito passione per quello che fai, quasi una missione insegnare la corretta alimentazione, l'ho letta con troppo entusiasmo o è sacrosanta verità?

come ti dicevo nella domanda precedente è così. La scienza è a servizio di tutti. Il limite è che per la veste e il linguaggio criptico che spesso indossa rischia di rimanere tra le mura dei laboratori. E allora che senso ha? La scienza è preziosa perchè ci permette di aggiungere qualità alla nostra vita, sotto ogni aspetto.

- Se dovessi dare IL suggerimento, quello che fa la svolta tra finire una ultra o dare una facciata in un DNF, cosa consiglieresti?  

Ogni cosa che fate, fatela con passione. Il che significa allenate la vostra passione ogni giorno. Dedicate ad essa cura. una cura che passa non solo dall'allenamento "con le scarpette" ma anche dalla scelta di ciò che inseriamo nel piatto.

- Come dici tu, accetti la sfida, però quale è la sfida più importante da mamma? e da atleta ? ma quale è la vera sfida per Elena?

Sono mamma, sono moglie di un atleta, sono ex atleta che ama ancora fare sport ogni giorno come pilastro essenziale del proprio benessere. Sono Elena insomma. In tutte le mie sfaccettature cerco di dare il meglio. A volte non si riesce. Ma anche questi momenti sono allenanti. Esattamente come quando usciamo a correre e le gambe non girano. Non è che quell'allenamento è da buttare, anzi, è fieno prezioso in cascina. Ogni pilastro sta in piedi grazie all'altro. Ogni mattone viene sostenuto dalla forza di quello che lo precede e di quello che lo segue. Non potrei immaginare la mia vita senza le mie bimbe, senza Ivan (Risti) -prezioso consigliere e compagno di vita-, senza lo sport e senza il mio lavoro. Che poi è la mia identità. E' una sfida accettata in partenza.

Ma se faccio la V di vittoria con le dita più aperte per una fetta di torta più sostanziosa, vale?

Ahaha, pensavi di avermi distratto con queste domande eh?! Non  penso ma dovremmo domandarlo al ministero inglese in quanto autore di queste linee guida. Vedi?! Il metodo della mano, che peraltro è parte delle linee guida della Dieta Zona, è un ottimo metodo per alimentarsi in maniera bilanciata o, come preferisco dire io, in maniera positiva. E come vedi c'è spazio anche per la torta!


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