three for team 2019 - trail puro sangue

4 chiacchiere che poi sono di piu' con Luciano Bongiovanni, ideatore e padre legittimo della three for team

- threeforteam è una formula magica, tu sei lo stregone, svelaci la ricetta ..

E' vero, la formula della Three For Team è magica, piace davvero molto ed è collocata in un periodo, a inizio stagione trail, che ci si puo' permettere di correre un trail come questo, fatto soprattutto di amicizia, un po' di sana goliardia, di divertimento insieme di altri due amici con i quali condividere tutte le fatiche ma soprattutto tutte le emozioni che questo trail offre.

L'idea non è originalissima, esistevano gia' gare analoghe a questa anche in altre discipline sportive e proprio a Genova Pegli c'era una gara che mi ha sempre affascinato e incuriosito, sempre molto partecipata ma che da qualche anno non si fa piu': la Pegli in corsa, una corsa meta' su strada e meta' in spiaggia, con team da 4 atleti e il tempo preso sul terzo di ogni squadra.

Ecco, diciamo che l'idea è stata quella di portare una gara cosi' nel trail, aver pensato di farla in febbraio in modo che potessero venire molti team dal Piemonte e dalla Lombardia visto che in quelle regioni, io sono lombardo, solitamente a febbraio e' dura organizzare e correre in montagna, di averle dato in questi anni, con l'aiuto ed i suggerimenti di tanti partecipanti, un'anima tutta sua, speciale.

Nel lancio di questa avventura non posso fare a meno di ringraziare Lorenzo Piccardo, Lillu, profondo conoscitore di queste zone e creatore di quel percorso stupendo che aveva gia' in mente prima ancora che glielo chiedessi.



- sono passati molti anni, immagino non sia stato semplice, quali sono le difficoltà che hai incontrato?

Sono passati 4 anni e questa del 17 febbraio sarà la 5a edizione. Piu' che di problemi parlerei di tanto lavoro fatto per garantire una buona organizzazione e soprattutto, nostra priorita' assoluta, la sicurezza dei partecipanti che devono venire alla Three For Team per correre nella massima serenita' e spensieratezza. Per poter realizzare tutto cio' devo dire ho la fortuna di potermi avvalere di una enorme collaborazione da parte delle associazioni  ed enti arenzanesi coinvolti: il Comitato Manifestazioni, la Protezione Civile, il Gruppo Radioamatori ERA CB, la Croce Rossa, il CAI, l'Associazione Nazionale Carabinieri, la Polizia Municipale, il Comune e che, insieme a Soccorso Alpino e gruppi SMTS, mi hanno accolto fin da subito benissimo e supportato con grande disponibilita' e professionalita'. 

L'edizione scorsa, proprio la domenica della gara, abbiamo avuto il famoso "Burian", neve e gelo proveniente dalla Russia, ma con l'organizzazione ormai rodata, dopo aver informato su tutto il piu' possibile nei giorni precedenti i team che si erano iscritti, abbiamo deviato il percorso in un paio di punti, il famoso piano B ormai codificato, e non abbiamo avuto nessun problema escluse un paio di distorsioni su 330 atleti in gara. 110 team partiti, 106 team arrivati al traguardo e 4 team ritirati. Parlo ovviamente di allerta gialla in quanto con allerta arancione la gara sarebbe stata annullata d'ufficio dall'organizzazione senza aspettare le decisioni di Comune e Protezione Civile. La sicurezza prima di tutto.



- l'edizione di quest'anno avrà nuove sorprese o ricalcherà le basi solide delle edizioni passate?

L'edizione di quest'anno sarà esattamente la stessa degli ultimi tre anni (nella prima edizione non c'era il chilometro iniziale nel bellissimo Parco Comunale). Fatta la quinta edizione, il prossimo anno si cambia ma non riveliamo nulla. Stessi chilometri, stessa altitudine, percorso ... non ve lo dico.

Il percorso attuale è veramente bello. Già nella parte iniziale del primo chilometro si possono ammirare le bellezze del Parco Comunale di Villa Negrotto Cambiaso. Non è da tutti avere un tratto d'avvicinamento cosi' bello. Usciti dal parco inizia la salita e di li' a poco si passa dal famoso Santuario del Bambin di Praga, poi la Torre Saracena e via, dopo pochi tornanti si entra nel vivo del trail con la salita del sentiero "V", tanto ripida quando bella con vista mare mozzafiato e panoramica incredibile su Genova e tutta la costa di Levante.

Finita la salita si passa per il Riparo Scarpegin e, col bel tempo, ti si propone ai tuoi occhi uno spettacolo affascinante con la costa di Ponente, le isole Bergeggi e Gallinara, il monte Saccarello e l'arco alpino di Alpi Liguri e Alpi Marittime innevati.

Un po' di giri su e giu' per i sentieri e si arriva al famoso Lago della Tina, con una stupenda cascata, dove tutti si fermano per un veloce selfie al team. Da li' io dico sempre che parte lo Spirito TFT perche' inizia il percorso fatto di guadi per attraversare i quali ci si tiene per mano, si fatica, ci si incita l'un l'altro.

Finito questo tratto, si giunge al Ponte Negrone. Ogni gara che si rispetti deve attraversare un ponte e oi abbiamo il Ponte Negrone che passa sopra delle cascate ed offre uno spettacolo unico.

Molto bello anche li tratto finale con il Sentiero degli Inglesi che entra nel bosco e poi si affaccia sul mare, rientra nel bosco e si riaffaccia sul mare. L'arrivo in via Bocca con la musica di Radio Arenzano e la focaccia che ti aspettano. Alla fine, tutti al Pesto Party. Il pesto non puo' mancare in gare che vedono la meta' dei partecipanti provenire da fuori regione.



- sponsor, argomento sempre difficile d gestire, come si stanno comportando?

Quest'anno, dopo la chiusura del mio negozio tecnico, ho un po' dormito su questo aspetto importante percio' non so ... vedremo.



- immagino tu sia orgoglioso del successo ottenuto, quali sono le emozioni nel dopo gara davanti ad una birra?

Le emozioni del dopo gara sono davvero tante. Ci sono team e trail runner che vengono da fuori e tutti gli anni ritornano ed è un piacere ritrovarli ed abbracciarli anche se in quella giornata si è un po' in tilt e non si riesce a stare con tutti come si vorrebbe.

Una grande soddisfazione è il sentirsi dire che sono stati ascoltati i suggerimenti dell'anno precedente. L'ascoltare tutti, anche quando si è in tilt e sembra non si ascolti nessuno, è fondamentale per crescere di anno in anno.



- è vero che coltivi segretamente aspirazioni fuori dalla portata di un essere umano

Se ti riferisci all'Alvi Trail Liguria, fuori dalla portata dell'essere umano puo' esserci solo il fatto di percorrere un trail di 400 chilometri in 8 tappe senza aver valutato correttamente la cosa. Nelle due edizioni, 2017 e 2018, nessun finisher è arrivato distrutto fisicamente o mentalmente. Provato si, la fatica è tanta, ma felice di aver tagliato il traguardo con un gran sorriso sulle labbra che sfocia subito in pianto liberatorio quando ci si rende conto di aver compiuto un'impresa  non da poco attraversando di corsa e attraverso i monti tutta la Liguria. E' una grande sfida, molto complessa dal punto organizzativo ma, anche in questo caso tante e tante associazioni del territorio, prima fra tutte il CAI Regione Liguria,  rispondono alla grande supportandoci in questa avventura che sta diventando sempre piu' internazionale. Di questi giorni le iscrizioni da Corea del Sud e Australia, che vanno ad aggiungersi a Norvegia, Francia, Svizzera e Stati Uniti. La chicca di quest'anno sara' poi, oltre a medico francese Dr.Bruno Thomas che ci ha seguito nel 2018, una squadra di volontari proveniente dalla Russia e coordinata da Yury Shtankov, campione di skymarathon in Russia, che dopo aver partecipato all'Alvi Trail Liguria 2018 ne è rimasto talmente innamorato che ha deciso di tornare come volontario portandosi dalla lontana Siberia un po' di ragazzi che ci daranno una grossa mano.

Due infine sono gli assi su cui stiamo, non senza difficoltà, muovendoci: il coinvolgimento sempre piu' grande del territorio ed il carattere sempre piu' internazionale.

per iscrizioni
http://www.threeforteam.com/



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