Boavistaultratrail 150 km - Francesca Billi

Boavistaultratrail 150 km
Si gira tutta isola di boavista. Io ne avevo solo sentito parlare quando tea già  nella tenda del deserto mi parla di questa gara. Con entusiasmo seguo la mia socia
Non avevamo ancora finito la Marathon Des Sables che già  progettavamo i nostri viaggi. Si per me sono viaggi dentro e fuori di me. Non li vivo come gare. Sono maledettamente innamorata dell ultratrail. Perchè ogni volta parte una francesca e ne torna un'altra. E poi l'attesa del viaggio e il viaggio stesso. L'organizzazione è¨sempre stata molto precisa nel rispondere alle mail su logistica e materiale. Da subito ho compreso che è una gara dal sapore antico. Che forse in Europa un pò si è¨perso. Ma sono cose diverse e poi l'offerta è¨talmente ampia che ognuno può scegliere l'esperienza da affrontare. Si parte tutti insieme. Tutti i concorrenti delle tre distanze. Siamo in pochi ad affrontare la 150. Solo due pazze donne e ci diciamo basta arrivare e il podio è¨assicurato. Quel basta arrivare non si rivelerà banale. Tutt'altro. I paesaggi sono fantastici. Adoro correre a picco sul mare. Il vento non è eccessivo e permette un pò di refrigerio. Correre con sotto l'oceano che ruggisce è¨ impressionante. Ti rendi conto della maestosità del creato.
 
Si attraversa prima Bofareira un paesino assonnato con case piccole e colorate e poi il borgo marinaro di Spinguieira ora riattato per tedeschi vacanzieri che ci applaudono di lì si sale su una china rocciosa che permette un passo costante grazie alla stabilità del fondo.
E poi sbammm entriamo nel deserto di Viana. Dune dorate. Plasmate dall'eliseo. E li è amore. E ricordi del Sahara
Usciti ci aspettano le sue lunghe spiagge. Che ci condurranno a Santa monica. Sulla spiaggia si affonda un poco e sappiamo che correre comporterebbe un dispendio energetico troppo elevato. Quindi andatura alla bersagliera. E dritto fino alla punta. Dove al check point c'è una sorpresa! Coca-Cola. Che rimette a posto stomaco e fornisce una bella dose di zucchero. E si riparte senza troppo indugio. Io e tea siamo due trattori nelle nostre gare non potendo troppo contare sulla velocità  puntiamo sulla resilienza. Inizia tutto un tratto di altopiano corribile. In cui saggiamente alterniamo corsa a camminata. Sta per scendere il sole. E'uno dei momenti magici delle gare. Di tutte le gare. Il tramonto. Faccio tempo a prendere frontale che è buio. E la notte nel deserto con le stelle che cadono a terra e tu sei felice in quel nulla dove ritrovi il tuo tutto. Un pò ancora e arriviamo al 75mo che poi è il traguardo dell gara media. Nel mentre arrivano Giusy e carlo. Che vengono prontamente caricati sulla jeep per ritorno glorioso a casa da finisher. Il momento è sempre un pò particolare. Perchè noi abbiamo esattamente ancora altrettanti km da percorrere. Altri 75km. Ed e notte. E lo sarà per tantissime ore. Ci sistemiamo i piedi. Tutto sommato sono ancora messi bene. La notte è calda non serve mettere il guscio. Cambio la maglietta x non averla bagnata. E sistemo il cibo occorrente per le altre ore. Alterniamo corsa e camminata fin verso luna. Poi preferiamo impostare un buon passo per evitare che la stanchezza accumulata possa farci inciampare. Abbiamo qualche difficoltà  ad orientarci. Incontriamo marco che non vede le balise. Seguiamo le orme dei quad e finalmente da lontano di nuovo spingueira. E l'alba. Una Alba tanto attesa. Queste dodici ore di buio sono state proprio lunghe. tea ha avuto qualche farneticante ripensamento sulle ultra che non era convinta di avere esternato e invece a posteriori mi confiderà  di avere pensato quello che io invece avevo proprio sentito. A spingueira sfascio i piedi e vedo che huston abbiamo problemi di vesciche. Le medico cambio le calze e incrocio le dita. Quando arriviamo alla route 66 sembra di essere in un girone dantesco. Quel sole che avevamo tanto atteso è ora alto e cocente sulle teste. E ovviamente ho dimenticato la protezione solare. Il fondo della route 66 che sappiamo ci accompagnerà fino a sal rei è un ciottolato irregolare. Che sarebbe anche corribile se non avessimo fatto 130 km se non avessimo vesciche e se la temperatura che risale dal terreno non fosse prossima ai 45 gradi. Ecco gli ultimi dieci km vacilliamo. Cerchiamo di raffreddare il corpo sotto qualche albero. Le mie gambe e i mie piedi iniziano a gonfiarsi e le frizioni nelle scarpe diventano importanti. Ma sappiamo
Che dobbiamo arrivare. Io lo ho promesso a qualcuno molto importante che sta lottando in ospedale e penso se ce la fa lui, la sua mamma devo farcela anche io per forza. Continuo a ripetermi un mantra. Quando hai un perchè forte il come è superfluo. E vediamo arrivare Giusy in quad che ci incita e anche daria. Ci aiutano con acqua per bagnarci il capo. Acqua che evapora in poco ma che da Comunque refrigerio. In fondo alla curva laggiù inizia il Rettilineo verso un lontanissimo traguardo. Quel viale è lunghissimo. Ma ormai ci siamo. Ultimi 100 mt tutti ci applaudono. Ci prendiamo la mano. Perchè avevamo Concordato che saremmo arrivare parimerito. E sbamm. Finisher nonchè vincitrici dell boavistaultratrail. Ho conosciuto persone stupende. Che fanno senza dire. Che fanno del bene ai più poveri. Che si donano al prossimo senza tanti clamori e senza rindondanti post. Ho trovato una natura bellissima incontaminata. Ho condiviso tutto questo con tea. Il mio regalo del deserto.
 
E' tornata una Francesca diversa. 
Che ha ricevuto tanta ricchezza di cui sarà sempre grata
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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